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Le pubblicazioni di matrimonio, come funzionano?

Le pubblicazioni di matrimonio, come funzionano?

Pubblicazioni di matrimonio, queste sconosciute!

Mi sono resa conto, leggendo le richieste che mi sono arrivate negli ultimi giorni, che per tante coppie l’argomento pubblicazioni è avvolto in una fitta nebbia di mistero.

Se anche tu hai dei dubbi su come funziona questo aspetto indispensabile dei preparativi del tuo matrimonio, prenditi qualche minuto di tempo e leggi con attenzione questo articolo. Oggi ti aiuterò infatti a sciogliere tutti i tuoi dubbi sulle pubblicazioni.

In particolare mi occuperò di sfatare alcuni miti sulle pubblicazioni di matrimonio, che purtroppo continuano ad inquinare le informazioni in possesso delle future spose come te. Portandole a compiere una serie di errori nei loro preparativi. Errori anche gravi, che poi spesso non si possono risolvere, o comunque richiedono stravolgimenti nell’organizzazione e mandano a carte quarantotto tutto il progetto del matrimonio.

Le pubblicazioni sono piccolo passaggio dell’organizzazione, ma importantissimo, anche se nei fatti è quasi banale.

Ogni matrimonio in Italia deve seguire una trafila burocratica per essere valido a norma di legge. Senza seguire l’iter corretto, il risultato sarebbe essquello di non essere legalmente sposati.

Quindi, anche se per te la parte più importante sono le vostre promesse per la vita e tutto il contorno romantico che hai sempre sognato per il tuo matrimonio, concorderai certamente che è di fondamentale importanza che le vostre nozze abbiano validità legale. Senza di essa infatti vengono meno tutte le tutele della coppia previste dalla legge.

Le pubblicazioni di matrimonio sono un passaggio chiave di questo iter burocratico.

Per richiedere le pubblicazioni dovete andare in uno dei vostri comuni di residenza. Di solito non sono immediate, il Comune vi informerà sui documenti necessari e farà una verifica preliminare dei vostri documenti, interfacciandosi eventualmente con l’altro Comune, se risiedete in città diverse.

Poi, nel giorno concordato, tornerete in Comune per firmare la richiesta di pubblicazioni.

Qui c’è la prima leggenda metropolitana.


Le pubblicazioni sono il matrimonio civile?

Quella che firmerete è una richiesta ufficiale, ma non corrisponde al matrimonio civile. Si tratta di una delle fasi che portano al matrimonio civile o religioso.

Una volta che sarete usciti dal Comune, dopo aver firmato le pubblicazioni, NON sarete sposati.

Se alle pubblicazioni non segue un matrimonio, religioso o civile, queste decadono. Hanno una validità di 180 giorni, se entro questi 180 giorni non vi sposate, non siete legati in alcun modo. Si tratta di una sorta di dichiarazione di intenti.

A cosa servono le pubblicazioni di matrimonio?

Serve a rendere pubblica la vostra intenzione di sposarvi. In modo che gli aventi diritto possano esserne messi a conoscenza ed avere la possibilità di fare opposizione.

Gli aventi diritto sono i genitori, gli ascendenti (nonni, bisnonni ecc), i parenti collaterali fino al terzo grado (fratelli/sorelle, cugini, zii e nipoti), il tutore/curatore, il coniuge di uno dei due e i suoi parenti e il pubblico ministero.

Queste persone possono, durante il periodo in cui le pubblicazioni sono affisse (8 giorni + 3 giorni), opporsi al matrimonio.

Per molte coppie, questo aspetto è fonte di grande ansia perché immaginano che chiunque, mosso da invidia o che per qualunque ragione non vede di buon occhio questo matrimonio, possa intervenire per impedirlo.

In realtà non è così, perché le ragioni per cui si può impedire un matrimonio sono molto gravi.

Stella mi ha raccontato che temeva che qualcuno potesse opporsi dopo un grande litigio fatto con lo sposi. Patrizia aveva paura che suo padre protestasse perché lei e Marco non avevano un buon lavoro. Giorgio era in ansia perché si era fatta l’idea che qualcuno potesse opporsi perché lui ha già un figlio da una precedente relazione.

Quindi se anche tu hai delle preoccupazioni simili, sei in buona compagnia. Ma non devi preoccuparti, perché questi NON sono motivi considerati validi per una opposizione.

I motivi validi potrebbero essere, per esempio, che uno di voi è già sposato con un’altra persona. Che siete parenti stretti, o che uno dei due sta approfittando dell’infermità mentale dell’altro. Oppure che avete falsificato dei documenti… Insomma motivi GRAVI.

Se tu stai facendo tutto in regola, non c’è alcun motivo di essere preoccupata per le pubblicazioni.

Comunque, trascorso questo periodo di tempo, dopo cioè 12 giorni e in assenza di opposizioni vi potete sposare.

Vi verrà rilasciato un certificato di avvenuta pubblicazione, che vi servirà per continuare l’iter.

Altri miti da sfatare sulle pubblicazioni

Tra le tante leggende metropolitane che sono collegate alle pubblicazioni ce n’è una molto radicata che riguarda la differenza tra separazione dei beni e comunione dei beni.

È un argomento che andrebbe approfondito, ma ti basti sapere che “comunione dei beni” non significa che il coniuge diventa co-proprietario di tutto quello che possiede l’altro al momento del matrimonio.

Tutte le proprietà personali, precedenti al matrimonio, derivanti da eredità o da donazioni non rientrano nella comunione dei beni.

Questa riguarda soltanto i beni acquistati dopo il matrimonio.

Comunque sia, al momento della pubblicazione vi chiederanno anche qual è la vostra scelta se avete optato per la comunione dei beni o la separazione dei beni.

L’altro punto oscuro è collegato alla delega per il celebrante.

Quando si fa il matrimonio civile la legge prevede che le funzioni di funzionario di stato civile possano essere delegate ad un altro cittadino italiano in possesso di particolari requisiti.

Praticamente significa che a sposarvi, invece del sindaco, potrebbe essere una persona da voi scelta, un celebrante di matrimoni professionista di vostra fiducia, oppure un amico a cui avete deciso di affidare questo incarico.

La questione è che questa decisione spetta sempre al sindaco. È lui che decide se vuole dare la delega oppure no.

Quindi non è vero che vi basta richiedere la delega al momento delle pubblicazioni, anche questo è un falso mito.

Le pubblicazioni si festeggiano?

In alcune zone d’Italia è usanza fare la cosiddetta Festa della Promessa. Una grande festa che precede il matrimonio e che combacia con la firma delle pubblicazioni.

Nessuno ti vieta di festeggiare questo passaggio dei preparativi e considerare questa dichiarazione d’intenti come una sorta di fidanzamento ufficiale. Ogni occasione per fare festa è la benvenuta, secondo me.

Sappi però che il motivo per cui si festeggia la promessa è un po’ diverso.

Ai tempi delle nostre nonne, prima del concordato tra Stato e Chiesa, il matrimonio religioso non aveva valore legale.

Quindi, prima di andare in chiesa a sposarsi, si faceva un matrimonio civile. In pratica tutti quanti facevano due cerimonie e si sposavano due volte: una volta civilmente e una religiosamente.

E quindi il matrimonio civile veniva festeggiato con questa festa, che avveniva prima del matrimonio in chiesa, per festeggiare il fatto che i due erano legalmente sposati, anche se ancora non avevano ricevuto il sacramento del matrimonio.

Nella memoria dei nostri genitori e nonni è rimasta l’idea che, prima del matrimonio, ci sia quest’altra grande festa. E quindi si è passati dal festeggiare il matrimonio civile a festeggiare le pubblicazioni, ideando la festa della promessa.

Da qui nasce la confusione. Tanti ti festeggeranno dopo le pubblicazioni e come se tu effettivamente ti fossi sposata in comune. Cosa che, come ti ho spiegato, non è vera.

Si possono evitare le pubblicazioni?

Molte coppie mi fanno infine questa domanda, perché l’idea che la loro volontà di sposarsi sia resa pubblica e esposta negli uffici
e sul sito del Comune non gli va a genio.

Si tratta principalmente di coppie che sanno che i loro genitori non sono particolarmente favorevole al matrimonio. Non per qualche grave motivo, ma per un’antipatia verso uno dei due oppure perché li ritengono inadatti a questa responsabilità.

Questi sposi vorrebbero evitare guerre in famiglia e preferirebbero fare una sorpresa a tutti, evitando di scoprire le loro carte prima del tempo.

Se ti sposi in Italia, questo non è possibile.

È obbligatorio affiggere le pubblicazioni. Però è possibile saltare questo passaggio se ci si sposa in alcuni Stati esteri.

Quindi dovresti progettare un matrimonio all’estero, un cosiddetto elopment (una sorta di fuga d’amore) in cui ci siete soltanto voi due. Vi recate fuori dei confini nazionali, in uno degli Stati che ha stipulato la Convenzione dell’Aja e che non richiede le pubblicazioni, per sposarvi in privato e poi, al vostro ritorno, annunciare il matrimonio già avvenuto a tutti.

È una scelta che molti fanno anche quando vogliono liberarsi da una serie di obblighi. Per esempio non vogliono condividere il loro giorno con alcune persone sgradite, o piegarsi ad alcune tradizioni italiane.

Quindi preferiscono investire in un bel viaggio, da fare magari in compagnia delle persone più care, e festeggiare in maniera alternativa il matrimonio.

Con il mio progetto Matrimonio in Giappone ho aiutato molte coppie a sposarsi nella terra del Sol Levante, proprio con questa formula.

Attenzione però, perché questo non è un modo per saltare i controlli.

Anzi, prima di rilasciare il nullaosta, l’ambasciata verificherà meticolosamente che abbiate tutte le carte in regola per sposarvi.

Quindi, se ci sono motivi gravi per cui qualcuno potrebbe fare opposizione al vostro matrimonio, non è una via praticabile.

Il mio consiglio è di rispettare sempre le leggi e di non cercare scorciatoie.

Questo è semplicemente un modo per trasformare il matrimonio in un’esperienza intima e personale, un momento tutto vostro da vivere con la massima emozione.

Tutto chiaro ora sulle pubblicazioni di matrimonio?

Spero di aver risposto a tutti i tuoi dubbi e le tue ansie sulle pubblicazioni. Ora sei più esperta in questa materia e potrai affrontare i tuoi preparativi con maggiore tranquillità.

Ti ricordo, come sempre, che io e il mio team siamo sempre a tua disposizione per guidarti e sostenerti in questo percorso.

Qui trovi il mio listino con una presentazione dei miei servizi e i relativi costi.

A presto

❤︎ Claudia

[la tua amichevole wedding planner di quartiere]

Claudia
Claudia
info@alchimieventi.com

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