25 Mar Quando ad essere ansioso è lui: manuale d’uso per il Groomzilla
Tutti conoscono il termine Bridezilla, la fusione di Bride (sposa) e Godzilla (sì, il mostro gigante), che serve a definire quelle spose così difficili da gestire: super esigenti, dall’arrabbiatura facile e con frequenti crisi d’ansia, che perdono il controllo davanti al più piccolo inconveniente o alla più lieve imprecisione, facendo esplodere una rabbia molto poco bon ton (vi siete riconosciute nella descrizione?).
Meno frequentemente ci si imbatte nell’equivalente maschile, il Groomzilla (da Groom=sposo). Che fare insomma quando è lui ad essere ansioso, sempre preoccupato, perfezionista all’estremo e facile all’ira o, peggio, alle crisi di sconforto? Se ne avete mai incontrato uno sapete di cosa parlo, se non vi è mai capitato non stupitevi! Anche se il matrimonio non è il giorno più bello della vita resta un giorno importante, che mette a dura prova i nervi di entrambi gli sposi (soprattutto se non hanno una wedding planner dalla loro parte 😉 ). Sì, tutti e due.
Ecco qualche suggerimento per placare un Groomzilla, o meglio per calmare lo sposo ansioso prima che si trasformi in un mostro gigante assetato di sangue (o affamato di confetti, fate un po’ voi).
Manuale d’uso per il Groomzilla
Fase n°1: leggere i segnali
Quando lo sposo si interessa dei preparativi è una gran bella cosa, infatti l’ideale sarebbe organizzare il matrimonio insieme, in modo che rispecchi entrambi. Alla fine non è soltanto la festa della sposa (scommetto che qualcuna di voi non ci aveva mai pensato!) quindi un atteggiamento presente e propositivo da parte dello sposo è sicuramente gradito.
Può capitare però che lui esageri e pretenda di controllare tutto, persino l’abito da sposa, il bouquet e la vostra promessa nuziale, oppure che si fissi su un aspetto in particolare. Quello è il segnale che qualcosa non va, forse la sua ansia e la sua preoccupazione stanno superando il limite di guardia.
Fase n°2: ascoltare e comunicare
Viviamo in un mondo in cui ancora “gli uomini non piangono” e dove va forte l’antiquato modello de “l’uomo che non deve chiedere mai”. È possibile quindi che lui abbia difficoltà ad esternare i suoi pensieri e le sue ansie nei confronti di questo passo così importante.
Zittire le sue preoccupazioni, prenderlo in giro, minimizzare il suo contributo, costituiscono una strategia controproducente, provate piuttosto ad ascoltarlo e ad aiutarlo a scavare dentro di sé alla ricerca di quel punto debole, in modo da scovare la sorgente della sua ansia e porvi rimedio insieme.
Fase n°3: definire le competenze
Dividetevi i compiti, fate in modo di concordare degli aspetti dei preparativi di cui vi occuperete voi e quelli di cui si occuperà lui (sì, avete capito bene, lasciate svolgere a lui in autonomia alcune parti dei preparativi, lasciate che prenda delle decisioni. Ok, facciamo una pausa così potete andare a respirare in un sacchetto, continuate a leggere quando avete finito).
Questo significa che il progetto di nozze deve essere condiviso e dovete trovare dei compromessi tra la vostra idea e la sua idea dell’evento. So che non è facile, ma è un’ottima palestra che vi servirà quando dovrete affrontare i molti compromessi della vostra vita matrimoniale.
Fase n°4: concentratevi sul significato
Vi state sposando, non è uno spettacolo teatrale! Anche se ci sarà qualche sbavatura o se qualcosa non sarà esattamente come l’avevate immaginata, il significato di quello che state facendo non cambierà di una virgola. Trascorrete del tempo insieme, senza pensare ai preparativi e concentratevi su quello che vi fa stare bene insieme, sarà molto utile per recuperare (entrambi) un po’ di prospettiva.
Anche un week end fuori o una giornata di vacanza da trascorrere insieme in uno dei vostri posti preferiti può essere un toccasana per ritrovare quella serenità e quella capacità di confidarsi e condividere che spesso vengono meno per lo stress. Rigeneratevi, vedrete che poi tornerete a fare squadra come prima.
Fase n°5: cercate un giudice imparziale
Vietato coinvolgere le famiglie e creare una guerra tra damigelle e groomsmen, non cercate sostenitori della vostra idea allo scopo di vincere una battaglia! Tenete per voi eventuali discussioni e affrontatele da soli, parlando con tutta la calma che la situazione permette.
Se proprio vi arenate su due posizioni opposte cercate un aiuto esterno ed imparziale. Il servizio di wedding mediator è anche questo, un aiuto professionale per valutare oggettivamente pro e contro di una determinata situazione e suggerire l’opzione migliore senza parteggiare per l’uno o per l’altro (per informazioni contattatemi)
E adesso tocca a voi, fate coming out: state per sposare un Groomzilla? O forse siete un Groomzilla? Scrivetelo in un commento e non preoccupatevi, è una situazione molto più frequente di quanto pensiate. 😉
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A presto!
♥♥♥ Claudia
[la vostra amichevole wedding planner di quartiere]
Foto in evidenza: Pretty Geeky
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