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Il giorno del matrimonio

Il giorno del matrimonio

Ieri sera sono stata ad una festa –sì qualche volta capita anche a me di avere una vita 😛 Come spesso accade ad un certo punto la conversazione si è spostata sul mio lavoro. Ogni volta mi trovo a tenere banco rispondendo a domande e curiosità su quello che fa una wedding planner e siccome amo parlare del mio lavoro e sono per natura piuttosto logorroica se non sto attenta rischio di fare una conferenza –avevo detto di avere una vita? Ehm, ignorate pure quella parte!

Un po’ mi fa piacere perchè è bello che ci sia interesse per una figura professionale nuova, un po’ alcune domande mi stupiscono e mi fanno capire che ci sono tanti miti da sfatare. Ne esco sempre, nella mia mente, con una faccia con gli occhioni grandi  e tondi stile anime. Qualcuno dovrà occuparsi di disegnarla quando diventerò una wedding planner famosa e faranno l’adattamento cinematografico della mia biografia.

La domanda di ieri è stata “Ma tu vai a tutti i matrimoni dei tuoi clienti? Non ti annoi?

Scusa?

Allora…

Innanzi tutto dipende molto dal servizio scelto dai miei sposi, che può comprendere o meno il coordinamento del giorno del matrimonio. Ci possono essere degli sposi che hanno scelto un servizio completo, che prevede la mia presenza durante il matrimonio, ci possono essere sposi che hanno fatto tutto da sè, ma si sono affidati a me solo per il coordinamento o anche sposi per cui questo non è previsto. Insomma non è così scontato come sembra.

Facciamo il caso di una coppia che mi ha chiesto di andare a coordinare il suo matrimonio, ebbene – tenetevi forte, la grande rivelazione dell’anno è in arrivo!- io vado lì per lavorare. Non per mangiare, non per ballare, non per fare l’invitata.

Si tratta di un impegno lavorativo che non di rado occupa 18-20 ore consecutive –poi vi stupite se cerco di far capire alle famiglie e ai ristoratori pugliesi che un pranzo di nozze potrebbe anche durare meno di 8 ore?-, trascorse in continua frenetica attività, per lo più in piedi.  Il tempo di annoiarsi non c’è nè tantomeno l’idea stessa di valutare il livello di “noia” durante il lavoro. Come dico sempre: se fosse riposante e divertente non si chiamerebbe lavoro, si chiamerebbe vacanza!

Poi ovviamente va considerato il fatto che non sono un cyborg –davvero, non lo sono! Lo so che alcuni di voi non ci credono!– e alle mie coppie mi affeziono, quindi spesso sono lì con il cuore che batte forte e la lacrimuccia pronta a scendere alle prime note della marcia nuziale, sono lì ad applaudire e a lanciare un pugnetto di riso –se ho tempo– così come va considerato il fatto che se c’è della bella musica il cuore ne gioisce anche mentre si lavora e che almeno una fetta di torta si riesce comunque ad apprezzarla.

Se c’è il giusto feeling con la squadra e con gli altri operatori del settore si lavora serenamente, sorridendo, c’è anche il momento della battuta, ma paragonare la mia giornata alla giornata “noiosa” di un invitato a cui non piacciono i matrimoni non ha senso alcuno, così come non avrebbe senso chiedere al maitre, allo chef, ai camerieri, all’autista, ai musicisti, al fiorista ecc… se si annoiano.

E poi, giusto per concludere –attenzione momento pubblicità!– se giudicate i matrimoni noiosi forse quello che vi serve è l’aiuto di una brava wedding planner che vi suggerisca i modi per realizzare un matrimonio divertente anche per gli invitati meno predisposti. Io ve l’ho detto! 😛

Penso che nei prossimi giorni tornerò sull’argomento domande strane perchè lo trovo molto interessante! Se avete domande che non avete mai osato porre scrivetemi!

Claudia ♥♥♥

Claudia
Claudia
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