25 Dic Canto di Natale (per le future spose)
Buon Natale! Sono molto felice che tu sia qui sul mio blog in questo giorno di festa. È bello che tu ti prenda un attimo per dedicarti ai tuoi preparativi in un giorno così speciale. Del resto, stai costruendo la tua nuova famiglia, e qual è il giorno dell’anno che è dedicato alla famiglia per eccellenza?
Esatto, proprio oggi!
Oggi è anche un giorno dedicato ai regali. Ci si scambia doni e si condividono momenti speciali.
Quest’anno il mio regalo, per tutte le mie spose, è stato un po’ insolito, perché mi sono fatta aiutare da un grande uomo del passato: Charles Dickens.
Hai mai letto il suo Canto di Natale?
Hai presente? La storia del vecchio Scrooge, che incontra il fantasma del Natale passato, il fantasma del Natale presente e il fantasma del Natale futuro?
Beh, quest’anno ho preso questa storia immortale e l’ho riscritta.
La protagonista del mio racconto è Sara, una futura sposa molto immersa nei suoi preparativi, tanto da non riuscire a vedere quanto c’è di bello, autentico e importante intorno a lei.
Di questo racconto sono state scritte mille versioni. Io ripensato questa storia in chiave moderna, per adattarla al nostro periodo storico e per mettere in luce alcuni atteggiamenti delle future spose come te, che spesso si fanno trascinare dalla loro ansia. Mi sono divertita a giocare con i significati e con le parole, per prendere un libro antico e rinnovarlo, senza fargli perdere quel suo sapore vintage, ma rendendolo utile ed efficace per le future spose di oggi.
Sì, hai capito bene. Ho preso un intero libro e l’ho riscritto integralmente, per tutte le mie spose.
La particolarità però è che non mi sono limitata a dare nuova vita ad un tradizionale racconto di Natale.
Il libro contiene infatti anche una guida per uscire dal vortice dell’ansia, dello stress e della preoccupazione.
Con riflessioni e piccoli esercizi per ritrovare l’armonia in coppia e in famiglia e mettere i preparativi sul binario giusto, guardando all’organizzazione del tuo matrimonio con la giusta prospettiva.
Come ti ho detto, questo regalo è dedicato alle mie spose. Le ragazze cioè che hanno già confermato il mio incarico come wedding planner o come celebrante (vorresti anche tu avermi al tuo fianco? scarica qui il listino per valutare i miei servizi e costi) quindi non è facile averlo.
Ho voluto coccolare le ragazze che mi hanno dato la loro fiducia, e che sono veramente deliziose, una più dell’altra. <3
Ciascuna di loro ha però la possibilità di regalare il Canto di Natale per le future spose ad un’amica. Quindi puoi cercare tra le tue conoscenze, ma anche nei forum e nei gruppi di settore, e chiedere a qualcuna di loro se vuole “adottarti” come amica.
Così potrai ricevere:
- Il Canto di Natale per le future spose, un racconto che ti farà riflettere sul tuo matrimonio e su come stai affrontando i preparativi
- La guida con gli esercizi e gli spunti per ritrovare il senso più profondo delle tue nozze
- La possibilità di acquistare i miei servizi con un prezzo speciale (chiedimi informazioni)
Dopotutto, è Natale!
Per ora, visto che non sono poi così cattiva, ti lascio leggere le prime pagine del racconto
Canto di Natale per le future spose
Il Matrimonio, prima di tutto, era fissato. Nessun dubbio su questo. I documenti portavano le firme del prete, dell’impiegato comunale e del futuro sposo. Sara vi aveva apposto la sua: e il nome di Sara, su qualunque foglietto fosse scritto, valeva oro. Il matrimonio era proprio fissato, proprio come quando diciamo “era un chiodo fisso”.
Badiamo! Non voglio mica dare ad intendere che io sappia molto bene che cosa ci sia di fisso in un chiodo. Per conto mio, sarei disposta a pensare che la parte più fissa di tutta la casa sia il muro e non il chiodo. Ma poiché la saggezza dei nostri nonni è sfolgorante nelle similitudini, io non le toccherò con sacrilega mano; se no, il paese è bello che spacciato. Lasciatemi dunque ripetere, solennemente, che il matrimonio era fissato come un chiodo fisso.
Sapeva Sara di questa fissazione? Certamente. Come avrebbe fatto a non saperlo? Sara aveva pensato al suo matrimonio per non so quanti anni. Sara era l’unica a decidere, l’unica a sapere come fare, l’unica ad aver voce in capitolo, l’unica a poter organizzare. Anzi, la nostra Sara, che per la verità non si era per niente rilassata dopo quella firma, si mostrò molto efficiente il giorno stesso delle pubblicazioni e lo festeggiò con una maratona di shopping compulsivo coi fiocchi.
Il ricordo delle pubblicazioni mi fa tornare al punto di partenza. Non c’è dunque dubbio che il matrimonio era fissato. Questo mettiamolo bene in chiaro, se no niente di meraviglioso potrà scaturire dalla storia che sto per narrarvi.
Se non fossimo perfettamente convinte che il matrimonio tra Carrie Bradshaw e Mr Big è stato fissato, la sua crisi isterica quando lui non si presenta non ci farebbe maggiore effetto del cambiamento di programma di un normale appuntamento romantico. Con qualunque uomo che si ricordi improvvisamente di avere un impegno – vedere la partita, poniamo – per il solo gusto di confermarsi incapace di organizzare la propria agenda.
Sara non cancellò dalla lista la voce “fissare il matrimonio”. Molto tempo dopo, si leggeva sempre sulla lavagna della cucina: “Matrimonio Sara e Marco”. La scritta era una nota importante per Sara. Capitava a volte che qualche nuova amica le chiedesse se era sposata; ma lei rispondeva con un sorriso ambiguo. Per lei era molto più che una festa.
Oh! Ma che abilità sapevano avere le mani benedette di Sara! Come disegnavano, infiocchettavano, incollavano, confezionavano, ritagliavano le mani della giovane futura sposa! Effervescente e suscettibile come una polveriera, su cui il più piccolo intoppo al mondo faceva schizzare una generosa scintilla. Instancabile, determinata, efficiente come una macchina.
Lo stress che aveva dentro le ingrigiva il viso delicato, le arrossava di brufoli il naso fiero, le smagriva le guance, le incurvava il portamento, le gonfiava gli occhi e le piegava all’ingiù le labbra delicate, si mostrava fuori con una voce stridula che pareva in falsetto. Perdeva i capelli, persino le sopracciglia. Le unghie rosicchiate le deturpavano le mani. La sua bassa temperatura se la portava sempre addosso; gelava la sua stanza nei giorni più afosi; non la scaldava di un grado a Natale.
Caldo e freddo non facevano effetto a Sara. L’estate non le dava calore, il rigido inverno non la assiderava. Non c’era vento più aspro di lei, non c’era neve che cadesse più fitta, non c’era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarla. L’acquazzone, la neve, la grandine, il nevischio, solo di una cosa si potevano vantare di essere più brave di lei: ogni tanto si spargevano altrove, dedicandosi ad altro: Sara no, mai.
Nessuno la fermava mai per strada per dirle con voce allegra: “Come stai, cara Sara? Quando ci prendiamo un caffè insieme?” Né un’amica le dava il più piccolo consiglio sul matrimonio, né un parente le domandava a che punto fosse l’organizzazione, né uomo o donna, una volta sola in tutti i preparativi, si erano rivolti a lei per informarsi sul suo progetto di nozze.
Perfino i cani dei ciechi davano a vedere di conoscerla; scorgendola da lontano subito si tiravano dietro il padrone in un cortile o in un giardinetto. Poi scodinzolavano un po’, come per dire: “Beato te padrone mio, è meglio non aver occhi che essere accecati dallo stress!”
Ma che gliene importava a Sara! Meglio anzi, ci provava gusto. Dedicare giorno e notte all’organizzazione del suo matrimonio, ammonendo la buona gente di non impicciarsi, era per Sara come per un goloso sgranocchiare pasticcini.
[…]
Hai già riconosciuto qualche atteggiamento deleterio? Allora non ti resta che trovare il modo di impossessarti del resto del libro 😉
Puoi farlo in due modi: chiedendo ad una delle mie spose di adottarti come amica per queste feste, oppure diventando tu stessa una di loro! Si parte da qui
Ancora buon Natale e a presto!
♥♥♥ Claudia
[la tua amichevole wedding planner di quartiere]
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