22 Apr Matrimonio Laico
Hola! Lo so, non mi dite niente, ho latitato parecchio e l’ultimo post si perde nelle nebbie del tempo. Oggi ho deciso di rompere il silenzio per dire qualche parola su un argomento che sento molto e che sono certa interessi a moltissimi di voi. Parliamo di cerimonie laiche, nuziali nello specifico, ma anche di altro tipo, per estensione. Sto convincendomi ad usare più questo termine, rispetto a quello di cerimonie simboliche che pure mi piace tanto, perchè continuo a notare diversi fraintendimenti in materia e mi piacerebbe chiarire un po’ alcuni aspetti delle cerimonie nuziali che celebro.
Colgo l’occasione per ringraziare i tanti di voi che mi hanno contattato in questi primi mesi del 2015 per chiedermi di scrivere il testo e di celebrare la loro cerimonia nuziale. Il calendario è pienissimo e oltre alla Puglia mi avete contattato anche da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto. Un risultato che oltre ad avermi permesso di far conoscere quasi in tutta Italia il mio progetto Wedding Officiant, mi sta portando a costruire una squadra molto efficiente e affiatata di officianti laiche in tutte le regioni italiane. Grazie! ♥♥♥
Ma torniamo a noi, perchè l’argomento, come si dice in inglese è “tricky”, difficile. Il punto è che purtroppo la cerimonia nuziale viene vissuta ancora dalla maggior parte delle coppie italiane come una situazione che ammette solo due scelte possibili: matrimonio civile o matrimonio religioso. Questa è una falsa distinzione a mio avviso. Si mischiano due ambiti che non sono collegati, un po’ – come ci dicevano da bambini – come sommare le patate con le cipolle.
PRIMA DISTINZIONE CORRETTA. Un matrimonio può essere religioso o non religioso, quindi laico, a seconda delle convinzioni della coppia [lasciate perdere la zia Adelina, concentratevi su ciò in cui credete VOI]. Di religioni infatti ce ne sono tante così come ci sono tanti approcci alla spiritualità. Non si può creare una distinzione tra matrimoni di serie A (quelli dei credenti/cattolici) e matrimoni di serie B (quelli dei credenti di altre religioni, degli agnostici o degli atei). Questo non so quante volte l’ho ripetuto e per me continua ad essere vero. Tutti secondo me hanno il pieno diritto di avere una cerimonia di nozze incentrata sul loro personale modo di intendere -o non intendere – la spiritualità.
SECONDA DISTINZIONE CORRETTA. Un matrimonio può essere valido a rigore di legge oppure no. Adesso non fate quelle facce! Anche nel più tradizionale e diffuso (almeno in Italia) dei matrimoni, quello cattolico, la variante che si sceglie comunemente è solo una di quelle possibili. Esiste anche il matrimonio cosiddetto “segreto” ovvero un matrimonio valido solo dal punto di vista religioso e non dal punto di vista civile. Si usa solo in alcuni specifici casi e richiede un permesso, ma esiste. Allo stesso modo non tutte le religioni del mondo possono beneficiare di un concordato con lo Stato italiano che semplifica la procedura [attenzione qui, mica metto le sottolineature a caso, perchè una procedura burocratica comunque c’è e non ha niente a che fare con la religione] per rendere la cerimonia nuziale in chiesa valida anche dal punto di vista legale. Quindi ci sono altre cerimonie religiose – per citarne qualcuno il matrimonio valdese, avventista, luterano ecc – che richiedono una procedura leggermente più complessa per essere registrate civilmente così come ci sono cerimonie religiose [di religioni, diciamo “sfigate” che lo Stato italiano non riconosce] che non possono essere registrate civilmente se non facendo tutto l’iter per il matrimonio civile quindi di fatto facendo una doppia cerimonia. Ovviamente la cerimonia in Comune si può fare anche senza sfarzo e senza invitati, andando semplicemente per dieci minuti a firmare insieme ai testimoni [anche se non lo fate quasi mai perchè vi piacciono troppo i vestiti belli, il bouquet, le fedi e i festeggiamenti in generale… ah, come vi conosco!]
Facendo le corrette distinzioni va da sè, o dovrebbe, che non si può parlare di matrimonio finto, cerimonia fittizia o, come ho sentito recentemente, fake wedding. La verità e importanza delle nozze non dipende infatti dalla procedura utilizzata per renderlo valido a norma di legge. Sarebbe come dire che il matrimonio segreto è finto o che lo è un matrimonio protestante o induista fino a quando non si eseguono gli atti burocratici necessari a registrarlo. Essere agnostici o atei o non riconoscersi in nessuna delle religioni “codificate” non è una colpa o un difetto, ogni scelta ha pari dignità.
Considerare finto un matrimonio laico è un atto di razzismo. Condividi il Tweet
Finti anzi STRAfinti sono certi matrimoni [che io non approvo e non faccio, anche se me lo chiedete in tanti] in cui c’è un attore travestito da sacerdote che fa una finta messa. Quelli sono finti e, a occhio e croce, anche un filino illegali. Non oso pensare a cosa succederebbe se qualcuno degli invitati volesse confessarsi o fare la comunione durante questa finta messa…
Ma torniamo a noi perchè se no finisce che mi arrabbio.
Tenere in minore considerazione le promesse di una coppia non credente è sbagliato e avvilente per chi non rispetta il loro desiderio di non sposarsi in chiesa fingendo -in questo caso sì!- una devozione religiosa inesistente. Eppure, vedo tante coppie osteggiate dalle loro famiglie quando scelgono un rito laico e un celebrante laico per le loro nozze. La cosa che mi addolora è che sono proprio gli sposi quelli più scoraggiati, che mi dicono al telefono con fare timoroso: “Sa, vorremmo fare un matrimonio simbolico… insomma finto” aspettandosi che li sgridi anch’io come fanno le loro famiglie. Brrr… è come tornare indietro nel tempo agli anni dell’inquisizione. Un viaggio che non mi piace per niente [insomma, se dovete mandarmi indietro nel tempo scegliete un periodo più divertente, che so… la corte del Re Sole, così vedo come sto con la parrucca incipriata!] e che combatto per non far compiere ai miei sposi.
Io non faccio matrimoni finti, faccio matrimoni veri, con vere promesse, vero amore, vera commozione, vera partecipazione degli invitati [sì, pure quelli che all’inizio criticavano, anzi sono sempre quelli che piangono di più!].
Non c'è nulla di finto o sbagliato nel giurarsi amore e fedeltà senza coinvolgere una divinità. Condividi il Tweet
Alcune volte questi matrimoni sono immediatamente validi come matrimoni civili, in altri casi vanno registrati con una doppia cerimonia che può spettare o meno a me celebrare. Accettare le scelte in materia di religione degli altri non può che arricchirvi a livello umano, accettare che in un ambito così intimo e personale ci sia chi non la pensa come voi è un atto di rispetto.
Credo per oggi di essermi attirata abbastanza le ire delle famiglie retrograde quindi concludo qui, invitandovi a tenere vivo il dibattito anche se siete credenti perchè riempire le chiese di persone che si sposano religiosamente per accontentare i parenti è secondo me una mancanza di coerenza e rispetto per chi crede.
Per rispondere alle vostre critiche e domande sono come sempre a vostra disposizione qui 😉
Alla prossima!
♥♥♥Claudia
foto quentindecaillet
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