Fiori d’Arancio

30 Set Fiori d’Arancio

L’espressione fiori d’arancio simboleggia ormai nell’uso comune il matrimonio e questi fiori sono spesso i protagonisti degli addobbi nuziali e dei bouquet delle spose. Ma a cosa si deve questa associazione?

Il mito greco racconta del giardino delle Esperidi, le bellissime figlie di Atlante e della Notte che custodivano un meraviglioso albero. Quest’albero dai frutti dorati (i leggendari pomi d’oro delle Esperidi) era un dono di Gea, Dea della terra, per le nozze del Re e della Regina degli Dei, Zeus ed Hera. Nessuno sa con esattezza di quale albero si trattasse, ma secondo una delle molte attribuzioni l’albero sarebbe stato un arancio e proprio per questo motivo il fiori d’arancio sarebbero il simbolo del matrimonio. In verità questa attribuzione è molto fantasiosa, in quanto i greci non conoscevano l’arancio, importato successivamente dalla Cina da marinai portoghesi. Tuttavia contiene quella giusta dose di romanticismo che le ha consentito di diffondersi in tutto il web nei siti specializzati nell’ambito delle nozze (e alcune volte assai poco attenti alla storia e alla mitologia).

Un’altra leggenda parla invece del Re di Spagna, che aveva ricevuto in dono da una Principessa una bellissima pianta, un arancio per l’appunto. Tanto splendida era la pianta e tanto profumati e delicati erano i suoi fiori che il Re non riusciva a pensare ad altro, se ne era innamorato. Un ambasciatore giunto alla corte di Spagna aveva ammirato molto la pianta, chiedendone un ramoscello che il Re, geloso, gli aveva negato. Desiderando ardentemente di possedere un po’ di quella pianta, l’ambasciatore aveva corrotto un giardinere del Re, donandogli una discreta somma in cambio di un ramoscello. Il giardiniere, che era povero, con quella cifra potè dare una dote a sua figlia, che grazie alla bellissima pianta di arancio potè sposarsi. Si narra che nel giorno del suo matrimonio la fanciulla adornò i suoi capelli proprio con dei fiori d’arancio, a cui doveva la sua felicità. Da quel giorno questi fiori divennero l’ornamento preferito delle spose e il simbolo stesso del matrimonio.

Molto più realisticamente, sembra che l’usanza di adornare la futura sposa con fiori d’arancio sia stata creata dagli arabi e importata in Italia tra il VII e il IX secolo, durante l’invasione dei Mori in Sicilia. L’arancia, come tutti i frutti succosi, rotondi e ricchi di semi o spicchi è simbolo di fecondità e prosperità e per i suoi colori caldi ricorda l’amore. Non stupisce quindi che il corrispondente fiore, con il vantaggio di essere inoltre leggero, profumato, candido, economico e facile da trovare, ne abbia assimilato il significato, divenendo un augurio di amore, felicità e ricchezza per gli sposi e soprattutto di fertilità per la sposa.

Come spesso avviene per i simboli di fertilità provenienti dall’antichità, questo fiore è entrato a far parte anche dei simboli cattolici: rappresenterebbe la verginità della sposa. La sposa candida come il fiore diventerebbe dopo le nozze  feconda come il frutto, un’evoluzione naturale e che sicuramente ha conquistato come metafora popoli antichi e moderni.

Secondo un’altra attibuzione, il fiore d’arancio rappresenterebbe la purezza della Madonna (del resto gli aranci fioriscono a maggio, mese a lei dedicato), in contrapposizione con il peccato originale. E’ interessante ricordare che a guardia dell’albero delle Esperidi c’era Ladone, un gigantesco serpente.

Qualunque sia l’origine del legame tra le zagare e il matrimonio, restano tutt’oggi i fiori maggiormente utilizzati dalle spose, forse inconsciamente attratte dal loro mistero così come dal loro gradevole profumo.

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