24 Apr Stanca delle tradizioni del matrimonio? Ecco come convincere mamma e nonna a fare come dici tu
Matrimonio fa rima con tradizione.
Quella con cui sei cresciuta, che ti hanno ripetuto all’infinito, quella che “si fa così perché si è sempre fatto così”. La semplice, inattaccabile e ferrea logica di mamme, zie e nonne.
Non sempre però le tradizioni del matrimonio sono in sintonia con quello che sei tu. Ti stanno strette, non ti rappresentano, ti sembrano vuote e prive di significato. Ti ripeti che vuoi festeggiare il tuo amore e non mettere in piedi uno spettacolo degno di una tragedia Shakespeariana.
Tutta quella pompa, quelle regole di etichetta, quegli obblighi verso persone di cui non ti importa un granché. Che noia!
D’altro canto non sei pronta a fare una guerra in famiglia e ad arrivare ai ferri corti con tua madre, tua nonna e le persone a te più care. I preparativi sono già abbastanza stancanti senza avere intorno musi lunghi e facce deluse.
Come fare allora? Possibile che l’unica opzione sia scegliere chi deve essere felice? Possibile che tutto si riduca ad un freddo TU o LORO?
Tranquilla, non è l’unico modo.
Ti dico però che la strada è lunga e il successo non è automatico. Se però ci tieni al tuo matrimonio e vuoi con tutto il cuore realizzare il tuo sogno di un matrimonio fatto a tua immagine e somiglianza, in cui sentirti a tuo agio e soprattutto che non rimpiangerai negli anni, ecco alcuni preziosi suggerimenti per te.
Oggi ti fornirò alcuni esempi ad argomentazioni che potrai usare per sostenere la tua posizione con mamma, zia e nonna. Pronta?
Le tradizioni del matrimonio cambiano
Forse a te non sembra così, ma è perché non stai guardando la questione dalla giusta prospettiva. Ti sembra che la tradizione sia immutabile, granitica, inattaccabile. Eppure, senza che ce ne rendiamo conto, la tradizione cambia. Piano piano, un matrimonio alla volta, in pochi anni anche la più famosa tradizione viene rivisitata.
L’inizio sembra più un trattato di filosofia che un post dedicato al matrimonio, quindi vediamo di fare chiarezza.
Le tradizioni si creano.
Sono, fondamentalmente, delle abitudini che ripetute più volte diventano la normalità.
Però pensaci: la tradizione da qualche parte arriva, viene spesso importata da altri paesi stranieri, da riti pagani molto antichi e il matrimonio è forse l’aspetto più influenzabile.
Esempi di tradizioni del matrimonio che sono cambiate
Detta così ovviamente non basta a convincere le donne di casa, devi fare degli esempi. Esempi che loro conoscono e che possono comprendere facilmente. Quindi non ci addentriamo nei discorsi sulla realtà aumentata, sulle app per il matrimonio o sullo street food. Ricorda, vuoi parlare con loro, non terrorizzarle! 😉
1) Il vestito da sposa bianco
Il bianco è il colore preferito per i matrimoni, colore scelto per simboleggiare la purezza e la verginità della sposa che si accinge a salire all’altare (ok, non ridere… ricorda, la tradizione….).
Una usanza relativamente recente, visto che nel Medioevo era usanza abbellire la sposa con abiti preziosi e coloratissimi, simbolo di ricchezza e prosperità.
La prima che ha osato indossare un abito bianco è stata la principessa Filippa d’Inghilterra, nel 1406.
Maria Stuarda, qualche tempo dopo, copia la principessa e anche lei sceglie di indossare un abito bianco per sposare Francesco II di Francia. Una vera rivoluzionaria, perché il bianco, all’epoca, in Francia, era il colore tradizionale del lutto.
Saprai invece che tutt’oggi in Cina, il bianco è il colore del funerale e le spose scelgono abiti molto colorati.
Due eccezioni non fanno la regola ma creano un precedente; bisogna arrivare al 1840 perché l’abito bianco diventi ufficialmente il colore dell’abito da sposa. La regina Vittoria d’Inghilterra, prozia dell’attuale Regina Elisabetta II, convola a giuste nozze con Alberto di Sassonia e indossare l’abito da sposa come lo conosciamo oggi.
Anche lo stile è cambiato. È passato da un abito bianco molto lineare -e soprattutto molto casto- fino ad abiti che sono vere e proprie sculture negli anni 80/90 (complice anche la moda esagerata del periodo) fino ad arrivare ad uno stile molo sexy e femminile con gli abiti proposti nelle collezioni.
Quindi sorpresa! il vestito bianco non nasce con il matrimonio, è stato introdotto molti molti anni dopo. Una vera e propria rivoluzione, che scandalizzò le donne di allora come adesso fa la tua volontà di organizzare un matrimonio non convenzionale. Tra qualche anno potresti essere considerata una pioniera, aver creato una nuova moda.
2) Lancio del riso
Questa è forse la tradizione pagana più conosciuta in assoluta. Mentre si litiga ancora sulle origini (cinesi, romane o greche), sono tutti concordi sul fatto che il riso sia segno di prosperità alla coppia.
Prosperità non solo in termini di famiglia numerosa, ma anche quella economica: insomma, lanciare il riso sugli sposi vuole essere un sincero augurio che tutto vada bene.
Quello che nessuno ti dice, però, è che il lancio del riso fa male! Certo, non sono sassi, ma sono comunque piccoli proiettili. La mamma e la nonna forse ricordano che insieme al riso si lanciavano a inizio secolo anche confetti e monetine. Ahia!
Ricordare loro che c’è una questione di sicurezza e incolumità potrebbe aiutarti a far accettare meglio le tue scelte. Senza contare il fatto che il riso è pericoloso per gli uccelli, mette gli invitati a rischio di scivolare ed è dopotutto uno spreco di cibo.
Fallo pesare alla nonna che ha vissuto la guerra, vedrai che concorderà con te e comincerà a capire che non tutte le tradizioni del matrimonio sono sagge. Da lì il passo per aiutarla ad accettare dettagli più ecologici e moderni sarà più breve.
3) Damigelle adulte
Conosci bene questa tradizione perché hai potuto notare come, da qualche anno a questa parte, il mondo anglosassone e americano abbia influito molto sulle tradizioni del matrimonio.
Ma noi italiani abbiamo una marcia in più: abbiamo preso le cose che ci piacevano dalle altre culture e le abbiamo adattate agli usi e costumi locali.
Il ruolo della damigella, però, ha origini ancora più antiche.
Le prime damigelle risalgono all’antico Egitto. Gli spiriti non vedevano di buon occhio le spose e quindi, per evitare che qualche sfortuna si abbattesse sulla nuova coppia, si ingannavano facendo sfilare la sposa con altre ragazze nubili vestite in maniera molto simile a lei.
Questa usanza è rimasta molto radicata nel mondo anglosassone, ma da qualche anno è normale che le damigelle compaiano anche nei matrimoni italiani.
Come la metti e la metti comunque, che tu voglia attribuire l’origine all’Egitto o all’America, si tratta sempre di una tradizione straniera, che noi italiani abbiamo adottato. Insomma una di quelle americanate che alle donne di casa non piacciono. In teoria.
In pratica invece è un’usanza che piace molto, primo perché è il modo di coinvolgere le proprie amiche, di farle sentire più partecipi dando loro un ruolo comunque molto importante. Secondo perché le damigelle adulte sono più affidabili delle nipotine piccole che, prese dalla paura, all’ultimo decidono di non partecipare al corteo!
Ma soprattutto perché la mamma e la nonna ti vedono come una principessa accompagnata dal suo seguito di ancelle. Se quindi amano e accettano una usanza straniera e “pagana” come questa, come possono essere contrarie ad altre innovazioni che hanno la stessa origine?
4) I festeggiamenti
Senza disturbare tradizioni e consuetudini molto antiche, lo stesso banchetto nuziale è cambiato profondamente negli anni.
La tradizione è quella di offrire una festa, ricca di cibo, agli ospiti, per festeggiare tutti insieme la nuova unione. Fin qui, lo è sempre stato.
Chiedi però alla nonna se i banchetti ai suoi tempi erano in stile sequestro di persona come oggi. Ti dirà che non c’era tutta questa abbondanza di cibo. Dalle mie parti per esempio si usava offrire agli ospiti dei panini con mortadella e provolone. Un cibo molto rustico e frugale, se paragonato ai banchetti che la tua famiglia vorrebbe importi.
Oggi i lunghi e infiniti pranzi degli anni ’90 hanno lasciato spazio a dinamici buffet (tipici del mondo anglosassone), alle isole tematiche e a piatti particolari e ricercati, lasciando agli invitati spazio per muoversi e per assaggiare prodotti nuovi, di grande qualità e spesso qualche specialità locale.
Puoi utilizzare l’argomentazione del ritorno alle origini, un passo indietro, una scelta che paradossalmente è più vicina alla tradizione. Fai leva sulla nostalgia dei tempi in cui (secondo nonna, zia e mamma) c’era meno spreco, più rispetto e più sobrietà.
Il cambiamento non si vede solo durante l’aperitivo, ma vale anche per il continuo della festa.
Il taglio della torta resta un momento importante nell’organizzazione del matrimonio, ma non è più la fine. Si continua con balli scatenati e, a placare il languorino o a ridare energia, ecco arrivare le aree tematiche anche per i dolci. Candy bar, chocolate corner, drink bar e il carretto dei gelati, quello dello zucchero filate e chi più ne ha più ne metta.
Puoi usare questa leva per placare l’ansia della tua famiglia sul fatto che “gli ospiti saranno digiuni”. Elencando tutte le specialità dei tuoi angoli tematici creerai un senso di sazietà al solo pensiero. Missione compiuta!
5) Il taglio della torta
Non potevo concludere questa panoramica legata a come sono cambiate le tradizioni negli anni, con uno dei simboli assoluti del giorno del matrimonio: il taglio della torta.
Anche questa tradizione ha origine dall’antica Roma.
La torta nuziale vuole essere il momento di condivisione con amici e parenti. La sposa doveva essere la prima a tagliare la torta, brandendo la spada del marito e lo sposo metteva la sua mano su quella della consorte, come segno del desiderio di accompagnarla per sempre e donarle fortuna.
Da una torta tipicamente italiana, ottima ma più semplice, si è lasciato spazio allo stile e alla moda e quindi ecco comparire torte in stile americano, molto decorate e lavorate, estremamente sceniche e molto fotografiche.
Queste torte piacciono molto anche alle famiglie perché sono scenografiche e principesche. Ormai sono la norma. Ma se invece preferisci una torta più semplice, una naked cake o una semplice millefoglie, l’argomentazione del ritorno alla semplicità potrà esserti utile.
Tutto questo per dimostrarti come non devi avere paura di cambiare, di osare e di aggiungere dettagli organizzativi apparentemente in contrasto con quello che “si fa”. A volte si tratta di vere innovazioni, a volte invece la modernità consiste nel reinterpretare usanze antiche.
I cambiamenti hanno bisogno di tempo per venire applicati con costanza, ma hanno anche bisogno di qualche pioniera che inizi una nuova abitudine.
Ci sono stati grandi cambiamenti nel matrimonio proprio perché qualcuno ha deciso di importare una certa usanza e tu… puoi fare esattamente la stessa cosa.
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A presto!
♥♥♥ Claudia
[la tua amichevole wedding planner di quartiere]
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