23 Gen 10 modi per NON trovare lavoro come wedding planner
Oggi mi voglio dedicare un po’ alle tante ragazze che vogliono diventare wedding planner e che mi riempiono la casella di posta di curriculum o richieste di collaborazione e (quando va bene) lettere di presentazione. Sarò cinica, ma qualcuno deve dirtelo, se questa è la strada che vuoi intraprendere, prima che tu sbatta il muso contro la realtà e scopra di aver buttato anni della tua vita ad inseguire un sogno che non puoi raggiungere.
Anche quando non ho bisogno di collaboratrici cerco sempre di rispondere a tutte le domande che mi arrivano, ma ti giuro che certe volte essere educata è veramente difficile e le mail che ricevo mettono a dura prova la mia pazienza.
Da imprenditrice non posso evitare che un pensiero molto cattivo mi venga alla mente, quando leggo di certe ragazze che vogliono trovare lavoro come wedding planner. Vuoi sapere qual è? Ti ho già avvisato che è un pensiero cattivo, vero?
Bene, eccolo qua: “Questa qui merita di restare disoccupata”.
Lo so, la disoccupazione è un problema molto grave in Italia, ci sono poche occasioni per i giovani, lo Stato non fa abbastanza, eccetera eccetera… i rettiliani, le scie chimiche, i complotti, il gruppo Bilderberg eccetera eccetera.
Ah no? Non credi a queste bufale? Nemmeno io. Però sono sicura che credi ad una bufala ancora più grande. Sono sicura che ti ripeti sempre che il fatto di non trovare lavoro è colpa di qualcun altro.
A costo di diventare antipatica, devo dirti per il tuo bene che non è così. Se non trovi lavoro è solo colpa tua. Non sei d’accordo?
Ti sfido, controlliamo insieme se hai mai fatto qualcuno di questi errori nell’invio di un tuo curriculum. Sarà un’amarissima medicina, quindi non leggere oltre se sei solo in cerca di una pacca sulla spalla e di qualcuno che ti dica “poverina, è difficile trovare lavoro di questi tempi”, intese?
Cosa NON DEVI FARE se vuoi trovare lavoro come wedding planner
1) Nessuna lettera di presentazione
E no, prima che tu lo dica “si allega curriculum vitae” non è una lettera di presentazione. Mi aspetto di leggere una bella presentazione (sarebbe il massimo se fosse scritta in italiano corretto) che spieghi perché vuoi lavorare proprio per la mia azienda e perché le tue qualità ed esperienze dovrebbero spingermi ad assumerti.
2) Intestazione generica
Quando va bene l’intestazione è Spett. Alchimie, quando va male è indirizzata ad un generico responsabile. In entrambi i casi mi hai detto una cosa di te. Che non ti sei presa la briga di scoprire come mi chiamo. Il che devi ammettere che è piuttosto facile, se visiti questo sito. Il mio nome è ovunque. Ah, non hai neanche visitato il mio sito? Questo sì che depone bene…
3) Indirizzi in chiaro
So benissimo che non vuoi lavorare con me. Vuoi lavorare e basta. Non te ne importa niente di capire qual è la filosofia della mia azienda, né tantomeno di studiare un modo in cui puoi essermi utile. Che te ne frega? Basta che ci sia qualcuno abbastanza scemo da darti uno stipendio, no? E quindi hai pensato bene di mandare la mail a tappeto a tutte le agenzie che hai trovato. E senza neanche prenderti la briga di nascondere gli indirizzi. Brava, complimenti. Poi però non ti lamentare se resti disoccupata.
4) Formazione discutibile
Hai fatto un corso per wedding planner. Brava. Il mio corso? No? E cosa ti fa pensare che io possa ritenere valida la tua formazione visto che hai preferito un’altra wedding planner per insegnarti il mestiere? Ci sono due motivi per cui puoi non aver studiato con me:
- Non te lo puoi permettere. Lo posso capire, figurati. Per una persona che non ha lavoro non è semplice investire in formazione. Sai come hanno fatto altre ragazze? Prima hanno seguito il mio videocorso, che ha un costo veramente popolare. Poi mi hanno proposto di lavorare gratis in cambio della formazione. Quando si vuole imparare bisogna essere disposti a fare dei sacrifici.
- Non hai superato il colloquio per accedere al corso. Cosa ti fa pensare quindi che supererai quello per lavorare con me? Sono troppo cattiva? Beh, te l’avevo detto che sarebbe stata una medicina amara.
Potrei anche essere disposta a valutare positivamente la tua formazione se fatta in modo serio, presso una wedding planner da me stimata, ma se hai fatto un corsicino da pochi euro mi hai detto tantissimo sulla tua scarsa considerazione della difficoltà del lavoro che vorresti fare.
5) Condizioni insensate
Non hai idea delle centinaia di curriculum che ho ricevuto da ragazze che volevano lavorare, ma… Non il fine settimana, non la sera, non a più di x km da casa, non d’estate, non per più di tot ore al giorno, non senza il fidanzato accanto…
Sveglia! Il lavoro come wedding planner è un lavoro che si fa quando gli altri si divertono. Tutto l’anno ma soprattutto d’estate, soprattutto nel week end, soprattutto di sera. Inoltre ho la fortuna di lavorare in tutta Italia, quindi mi aspetto che tu sia pronta ad andare ovunque (non sto scherzando, proprio pochi giorni fa ho proposto ad una mia collaboratrice che vive a Milano di seguire un matrimonio a Palermo).
6) Caratteristiche incongruenti
Vuoi fare la wedding planner e mi parli di quanto sei brava ad apparecchiare la tavola, della tua esperienza come ballerina, della tua creatività e abilità con il decoupage. Tutto molto interessante, ma cosa dovrei farmene? In che modo queste caratteristiche dovrebbero renderti indispensabile per la mia azienda?
7) Nessuna libertà di movimento
Non hai la patente, non sai guidare, papà non ti manda in viaggio da sola, hai la ritirata alle otto di sera. Io ritengo di essere sempre amichevole con le mie collaboratrici. Ma non sono tua madre. Proporsi per un lavoro pretendendo che il tuo capo (che sarei io) ti venga a prendere e riaccompagnare a casa, in orario per non far arrabbiare i tuoi genitori dovrebbe essere già catalogato nella tua testa alla voce “assurdità”.
8) Pretese prima che impegno
Ogni tanto ricevo dei curriculum in cui l’aspirante mi intima di risponderle solo se sono disposta a darle uno stipendio fisso di almeno tot euro, un certo numero di giorni di ferie e una serie di benefit. Quindi fammi capire, mi stai minacciando o cosa? Ciccia, il posto fisso è morto! E anche se avessi voglia di assumere qualcuno stabilmente, stai certa che sceglierei una persona più umile.
9) Lo zampino dei genitori
Mi è capitato di essere contattata dalle mamme o dai papà, che mi hanno inviato i curriculum delle figlie o mi hanno parlato di loro al telefono. Mi metto nei panni di questi genitori, spaventati all’idea che la loro prole non abbia futuro. Deve essere bruttissimo. Dico davvero. Ma se tua figlia non ha nemmeno la voglia di mandarmi il curriculum e non si vuole sforzare nemmeno a fare una telefonata, mi dici perché mai dovrei accollarmela io? Somiglio a Madre Teresa di Calcutta?
10) Nessuna prospettiva
Questa è la cosa peggiore, l’errore più grave che un’aspirante potrebbe fare. Sono sicura che, anche se non hai fatto nessuno dei precedenti, sei cascata qui. Qual è il tuo obiettivo? Come pensi di essere utile alla mia azienda? In che modo credi che la tua presenza farà migliorare i miei affari? Quale valore aggiunto darai al mio lavoro? Come faranno le tue caratteristiche a rendere più efficace il lavoro del mio staff? Perché di questo si tratta, nessuno assume un collaboratore per andare in perdita!
Lo so, non ci hai pensato. Tu vuoi solo un lavoro. In sostanza vuoi prendere, ma non hai idea di cosa puoi e vuoi dare. E ti chiedi come mai non hai ancora trovato un lavoro come wedding planner? Anzi, ti chiedi come mai non hai ancora trovato un lavoro?
Io qualche domanda me la farei, al tuo posto.
Ti ho elencato i dieci errori principali, ce ne sarebbero altri, ma mi fermo qui. Siccome sono già stata molto brutale, per farmi perdonare ti darò un consiglio, GRATIS.
Ed è questo: pensa prima a quello che puoi DARE, a quello di cui l’azienda ha bisogno. Poi a quello che vuoi RICEVERE e di cui hai bisogno tu.
Segui questo consiglio, sii disponibile a fare la gavetta, studiare e lavorare a testa bassa e vedrai che presto troverai lavoro come wedding planner.
A presto!
♥♥♥ Claudia
[la vostra amichevole wedding planner di quartiere]
Luisa
Posted at 20:42h, 13 Ottobre…. schietta e brutale??? Mi sembri solo un po’ arrogante presuntuosa….. non solo non ti invierei mai un curriculum per chiedere di lavorare con te ma non ti chiederei mai di seguire le mie nozze… vola un po’ più basso che è meglio
Claudia
Posted at 21:07h, 13 OttobreCara Luisa, mi sono limitata a dire la verità. Mi dispiace che non sia di tuo gradimento.
In bocca al lupo
Martina
Posted at 21:56h, 05 DicembreCiao Claudia,
Mi chiamo Martina, sono anche io un’aspirante event planner. E ti dirò che, a differenza di Luisa, ho adorato il tuo articolo. Perchè dimostri di tenere davvero alla tua azienda, ma soprattutto di averci dedicato tantissimo tempo.
Al momento io sto facendo fondamentalmente due lavori: uno che mi permetta di arrivare serena a fine mese e l’altro (principalmente di marketing mirato e cura del sito) che mi permetta di farmi conoscere come event planner. E nonostante questo per molti “non sia un vero e proprio lavoro”, posso assicurarti che mi ruba gran parte della giornata e delle energie. Ma lo sto facendo con piacere, perché sto cercando di raggiungere questo obiettivo da troppo tempo per rinunciarci. So cosa vuol dire spenderci tempo, denaro (dato che i corsi di formazione non costano proprio due euro – intendo quelli buoni), e so che è frustrante cercare di far capire alle altre che tu “ti sei costruita da zero” e che niente ti è stato dovuto.
Se fossi ai tuoi livelli professionali (e spero di arrivarci perchè mi sto impegnando al 100%) probabilmente la penserei esattamente come te.
Ti auguro una buona serata!!
Claudia
Posted at 11:44h, 23 DicembreGrazie Martina, faccio il tifo per te. Se hai bisogno di una dritta o di un consiglio sono qui.
Milena
Posted at 23:55h, 12 SettembreEccomi con umiltà e modestia
Vorrei collaborare con te
Posso offrire tanto e tu darmi tanto
Grazie a disposizione
Claudia
Posted at 13:01h, 23 FebbraioCiao Milena, scrivimi se ti va e parliamone
Ilaria
Posted at 18:58h, 22 DicembreSe fossi una sposa le chiederei di seguire le mie nozze perché comprendo che la durezza applicata con i collaboratori è proporzionale alla sicurezza e qualità offerta agli sposi che la ingaggiato.
Fare la wedding planner è questo! Ancorprima che essere creativo (come molte ragazze pensano) è un lavoro manageriale e imprenditoriale, bisogna essere competenti e forti per offrire reale qualità!
Le aspettative dei clienti sono alte e altrettanto alto è lo stress che ci carichiamo sulle spalle per alleggerire i nostri sposi!
Bell’articolo Claudia
Claudia
Posted at 11:43h, 23 DicembreGrazie Ilaria, in questa professione chiediamo molto a noi stesse e altrettanto ai nostri collaboratori. Lo sviluppo dell’imprenditoria di settore è uno dei punti fondamentali che tratto nei miei corsi e percorsi di mentoring ed è bello incontrare qualcuno che ne comprende l’importanza.
Roberta
Posted at 11:09h, 15 FebbraioGentilissima Claudia, nell’articolo qui sopra ha espresso molto bene la realtà lavorativa dell’Italia. Sono in accordo con lei su tutto. Alcuni soggetti che inviano le proprie candidature non hanno la minima voglia di imparare, di fare sacrifici e soprattutto di lavorare duro.
Disapprovo però il tono che ha utilizzato nell’articolo, avrei utilizzato più sensibilità e più rispetto.
Non trovo corretto nei confronti delle sue colleghe wedding planner che svolgono corsi di formazioni presupporre che siano corsi non validi per poter inviare la propria candidatura a lei. Magari sceglie di proporsi a lei perché ha stima del suo lavoro, non si può giudicare una persona per questo o perché non è capace a scrivere un curriculum magari sul lavoro è un ottima/o lavoratore. Ogni persona ha esperienze diverse ma non per questo le sue colleghe wedding planner sono meno brave di lei o viceversa. Da imprenditrice trovo molto più utile negli affari avere la mentalità aperta e l’umiltà di confrontarsi con le altre colleghe del settore perché c’è sempre da imparare e non temere la concorrenza.
Io sono una persona molto umile mi creda e gavetta ne ho fatta tanta, ma se qualcuna/o volesse fare la gavetta presso la mia attività darei la possibilità con molto piacere a questa persona se motivata ed interessata al di là dei corsi che ha seguito o come scrive un curriculum.
Sicuramente il lavoro e il tempo dedicato al lavoro deve essere riconosciuto economicamente, non sfrutterei la situazione per farmi aiutare nei miei lavori e non riconoscere nulla economicamente. Non lo trovo corretto, gavetta si ma tutti hanno bisogno di mangiare ogni giorno. Ovviamente darei questa occasione se ho la possibilità di potermelo permettere.
Ho dato uno sguardo al suo sito e le faccio i complimenti per il suo lavoro, seguo tante altre sue colleghe in tutta Italia e nel mondo è un settore lavorativo che mi affascina e mi appassiona molto.
Ho voluto esprimere il mio modesto pensiero personale nel rispetto dei suoi pensieri. Come in tutti i lavori imprenditoriali ci vuole tanto sacrificio e si chiede molto a se stessi per poter crescere.
Le auguro buona giornata e buon proseguimento di lavoro.
Claudia
Posted at 11:45h, 15 FebbraioCara Roberta, grazie per il commento. Apprezzo molto chi sa presentare il suo punto di vista in maniera pacata ed educata. In questo blog scrivo senza filtri e capita che a qualcuno piaccia il mio tono e ad altri no, mi dispiace che lei appartenga alla seconda categoria.
Come scritto, ci sono (pochi) corsi tenuti da alcune mie colleghe che ritengo validi, (molti) altri no. La formazione di settore in Italia è tragicamente di basso livello. Chieda a qualunque delle mie colleghe che segue e glielo confermerà. Ne sono certa perché collaboro quotidianamente con altre wedding planner in tutta Italia. Dispiace, ma purtroppo è così.
È sicuramente vero, inoltre, che ci sono persone volenterose, ma poco efficaci nello scrivere un curriculum e presentarsi. La realtà dei fatti è che però, nel mondo lavorativo attuale queste persone DEVONO imparare a proporsi meglio. Non si può chiedere ad un imprenditore di impiegare il suo tempo ad approfondire quello che l’aspirante collaboratore non sa o non vuole esprimere. Quindi sì, purtroppo un lavoratore viene giudicato da come si presenta. Può non piacere, può sembrare ingiusto, ma è la realtà e prima la si accetterà prima si abbasserà il tasso di disoccupazione.
E non è nemmeno compito dell’imprenditore preoccuparsi della sussistenza delle persone che cercano lavoro. Il compito dell’imprenditore, dal mio punto di vista, è selezionare le migliori risorse per sviluppare l’azienda e gratificarle in maniera proporzionale al loro merito, capacità ed esperienza. Umanamente è giusto e naturale sentirsi dispiaciuti e voler aiutare tutti, ma le aziende non si mandano avanti così.
Ricambio gli auguri di buona giornata.
Gaia
Posted at 00:46h, 24 FebbraioLa rispetto molto signora Claudia è sono d’accordo su tutto quello che ha detto e mi ha aperto gli occhi su molte cose che prima ingenuamente ignoravo. Ho fatto un corso a Roma, abbastanza importante ed è l’unico che mi sono potuta permettere essendo disoccupata da un po’ e ultimamente sto cercando una brava Wedding planner che mi insegni gratuitamente (non ho mai chiesto un soldo) il lavoro che da parecchi anni sognavo di fare. Ho dato piena disponibilità in giorni, orari, weekend, sono automunita e disponibile a viaggiare ma non sembra sia comunque sufficiente lo stesso. Spero con i suoi consigli di arrivare alla persona giusta e coerente con quello che posso dare per la crescita di entrambe per intraprendere questo bellissimo lavoro.
Claudia
Posted at 16:09h, 25 FebbraioCiao Gaia, grazie del tuo messaggio. Faccio il tifo per te 🙂 Scrivimi se ti va, così mi aggiorni sui tuoi progressi.
Anika Capasso
Posted at 02:11h, 19 GiugnoIl lavoro all’italiana: “Patti chiari, amicizia lunga!”.
Mi sono ritrovata qui, per caso, e devo farti i complimenti per l’articolo: deciso e autoritario. Lavoro nella “macchina degli eventi” da anni, nel settore ristorazione infiltrata come studentessa/”waitress” e ho capito che la buona organizzazione e il buon umore sono indispensabili per affrontare il carico della giornata lavorativa a cui si va incontro. Premettendo che é solo la mia opinione, credo che l’atteggiamento dei titolari é la chiave per tenere basso il livello di stress ed avere uno staff fedele e allegro….
…E mi chiedevo: “Sei un leader o un boss?”.
Claudia
Posted at 08:05h, 19 GiugnoCiao Anika, questo bisognerebbe chiederlo alle persone che compongono il mio team.
Di sicuro sono una persona che ama parlare chiaro e che crede nella meritocrazia.
Giovanni Caiazzo
Posted at 10:27h, 27 GiugnoBuongiorno Claudia,
sono Giovanni dalla provincia di Reggio Emilia.
Ho trovato il suo articolo un po’ “crudo”, ma efficace..
Mi sono incuriosito e ho sbirciato il sito di Alchimie Eventi per valutare un eventuale formazione con voi ; vista la sintonia su quasi tutti i suoi consigli e la mia curiosità verso questa professione.
Purtroppo il suo corso online è troppo oneroso per me. Sto ancora cercando di capire se questo è il lavoro che vorrei fare da “più grande”, visto che “grande” già lo sono e ho già un occupazione da diversi anni
Leggendo l’articolo Lei parla di un video corso a “prezzi popolari”, ma il link indicato mi apre una pagina di errore.
Se può aiutarmi a capire dove trovare più informazioni gliene sarei grato.
Grazie infinite per i suoi preziosi consigli
A presto Giovanni
Claudia
Posted at 11:18h, 29 GiugnoGrazie Giovanni, il videocorso era stato spostato su un’altra piattaforma. Ho aggiornato il link. In bocca al lupo!
Antonia Pappalardo
Posted at 08:34h, 02 LuglioBuongiorno Claudia,
concordo con lei e sono stata anche dalla sua parte, in quanto ho gestito una società per più di 15 anni e il mio desiderio principale era ricevere candidature degne di questo nome… cosa che accadeva molto raramente, per non dire quasi mai!
Adesso sono dall’altra parte, in quanto desidero cambiare lavoro e mi piacerebbe proprio collaborare come wedding planner in quanto ho le giuste competenze, sia organizzative, che relazionali e anche di fidelizzazione del cliente.
Sono disposta a mettermi in gioco e penso che nulla mi sia dovuto, prima di dimostrare di cosa sono capace… Vuole mettermi alla prova? Garantisco che non se ne pentirà!
Buona giornata,
Antonia
3273686405
Gix
Posted at 11:57h, 23 FebbraioInvece io dico che sei la tipica persona “che fa sole chiacchiere e distintivo”volendo fare uso di una metafora cinematografica.
Tanti imprenditori si propongono come te ma davvero pochi premiano il talento…tante belle parole , tanto egocentrismo per calarsi in un ruolo che magari non è nemmeno il loro…”gli è stato passato il timone” e poi assumono in prima battuta il figlio scaltro e saccente dell’ amico fornitore, il disoccupato fuori corso pluriennale All università figlio del cliente o il prototipo All italiana che è il parente nullafacente con nessuna esperienza alle spalle nel suo settore. A me non interessa fare il suo lavoro, appartengo a un altro campo ma le assicuro che c è tanta gente che ogni giorno svolge questo lavoro egregiamente, senza aver sborsato migliaia di euro per i corsi (tanto meno il suo) e vengono dal mondo della ristorazione. Dunque, un consiglio lo do’ io a lei: se davvero sta cercando qualcuno che collabori con lei, cerchi di perseguire la via francescana dell’ umiltà e moderare le pretese. Se lei esiste ed è reale. Chiaramente anche lei lo farebbe…sceglierebbe un fisso piuttosto che in questi tempi buttarsi in proprio…ma in Italia, la maggior parte degli imprenditori hanno questo atteggiamento e non si rendono conto che quando trovano gente seria e motivata disposta a farsi sfruttare all osso, in realtà non troverà mai la persona giusta, perché non la cerca.
Claudia
Posted at 13:01h, 23 FebbraioGrazie del commento Gisella. Hai fatto molte supposizioni errate, ma non perderò tempo a confutarle perché ognuno è libero di avere la sua opinione e perché capisco che si tratta di uno sfogo che dipende probabilmente da brutte esperienze personali. Il mondo del lavoro appartiene a chi ha voglia di darsi da fare e non di lamentarsi e per fortuna io ho trovato delle persone magnifiche che fanno parte della mia squadra. In bocca al lupo
Marta
Posted at 12:26h, 08 LuglioBuongiorno Claudia,
Sono totalmente d’accordo con ogni singola parola scritta sopra. Tante sono le persone oggi indolendi, poco propositive e che sperano che qualcuno gli trovi il posto fisso grazie al quale continuare a vivere la propria vita di divertimenti senza affaticarsi troppo. L’idea della gavetta terrorizza..
Io ho studiato giurisprudenza, poi, dopo la morte di mia mamma ho capito che la vita è troppo breve per dedicarsi a qualcosa che non ci rende pienamente felici. Ho capito di volermi svegliare ogni mattina entusiasta dei miei programmi lavorativi quotidiani.
Così ho deciso di provare a trasformare quello che prima era solo un interesse (sfogliare riviste, leggere articoli e libri, iscrivermi a workshop fotografici per matrimoni, informarmi sulle tendenze annuali) in una professione appagante. Mi piacerebbe mettermi a Sua disposizione per una formazione del tutto gratuita. Ho 26 anni, vivo sola a Milano, sono automunita e disponibile a spostami. Non apprezzo i “video tutorial” online; normalmente preferisco una formazione “vis à vis” perchè la ritengo più efficace e proficua. Se ritenesse meritevole di attenzione questo mio commento e volesse approfondire, mi lasci per favore un contatto per poterla raggiungere. Grazie Mille e complimenti per la franchezza e linearità con cui esprime i suoi pensieri!
Claudia
Posted at 16:16h, 09 LuglioCiao Marta, grazie del commento. Io mi trovo a Bari quindi non è proprio semplice incontrarci, ma i miei contatti li trovi nella pagina apposita se vuoi parlarne 🙂
Pietro Siffi
Posted at 12:36h, 06 DicembreFinalmente una persona – una professionista! – che parla senza peli sulla lingua. Concordo fino all’ultima virgola su quello che ha scritto e posso confermare che troppo spesso ci trovano persone che considerano il wedding planning come un’attività divertente, quasi un hobby, che secondo loro non dovrebbe essere né impegnativo né richiedere una formazione. E Lei sa bene – come quasi tutti i planner professionisti – che ci sono ragazze che, dopo aver organizzato il proprio matrimonio o quello di un’amica, si improvvisano planner aprendo siti e stampando biglietti da visita, salvo poi scoprire di essere inadeguate solo quando la coppia si trova davanti a difficoltà, imprevisti o addirittura problemi causati dalla planner stessa… E non bastano due barattoli da marmellata con steli di lavanda per organizzare un matrimonio “shabby chic”, né è sufficiente scopiazzare dai siti le presunte “mode del momento” (di solito erano à la page alcuni anni fa).
Andrebbe anche precisato che, in un mondo in cui si parla tanto (forse fin troppo) di pari opportunità, la figura di un planner maschile sembra ancora una rara avis: eppure le doti organizzative non mancano nemmeno ai maschietti.
Claudia
Posted at 10:33h, 02 MaggioCiao Pietro, io ho alcuni bravissimi colleghi con cui collaboro spesso. Però statisticamente ci sono meno uomini interessati alla nostra professione.
Genzina Barone
Posted at 17:26h, 17 FebbraioBuongiorno,
trovo questo post uno spasso, mi sono fatta un sacco di risate e ho trovato tanta verità in quello che scrivi, potrei avere da obiettare solo sull’ultima considerazione “pensa prima a quello che puoi DARE, a quello di cui l’azienda ha bisogno. Poi a quello che vuoi RICEVERE e di cui hai bisogno tu”. Nessuno … e mi sembra davvero logico può pensare prima alle necessità di un’azienda che non l’ha ancora assunta, ogni persona che cerca lavoro è ovvio che pensa prima a ciò che gli piace e che vorrebbe fare, direi all’inizio non dovrebbe pensare ad altro se non che quello che gli piace, gli piace talmente tanto che potrebbe essere un valore aggiunto alla tua azienda. … ma per il resto ti assicuro che il tuo post è giusto e reale oltre che divertente, forse non dovrebbe esserlo ma lo è, molto divertente. Ciao.
Claudia
Posted at 10:32h, 02 MaggioCara Genzina, grazie del commento. Eppure è proprio così che si trova lavoro. Pensando a quale valore aggiunto si può dare ad un’azienda e non a quello di cui si ha bisogno. È il motivo per cui tanti curriculum vengono cestinati ovunque.
Martina Ganzarolli
Posted at 07:45h, 02 MaggioVolevo chiederle se quello della wedding/event planner è un lavoro che si può fare se se ne ha già un altro? Come secondo lavoro…se c’è molta richiesta insomma se ne vale la pena
Claudia
Posted at 10:30h, 02 MaggioCiao Martina, molte persone iniziano a studiare e lavorare come wedding planner mentre fanno un altro lavoro, ma è una situazione temporanea. Non è un’attività secondaria e non si può risolvere con poche ore nel tempo libero. Voglio specificare che si tratta di un’attività di impresa e non di un hobby, quindi se vuoi intraprendere questa strada ci sarà davvero da impegnarsi. Se qualcuno richiederà i tuoi servizi dipende unicamente da te. Significa che, tornata a casa dopo le tue 8 ore di lavoro, dovrai metterti a lavorare sulla tua azienda, per almeno altre 8. E per alcuni anni sarà massacrante, fino a quando non potrai lasciare il tuo vecchio lavoro. Se avrai questa forza, certamente ne varrà la pena.
Daniele Consalvo
Posted at 16:49h, 29 LuglioSalve signora Claudia,
ho letto il suo articolo con vivo interesse.
Da istruttore di karate professando rispetto per il prossimo, altruismo, etc. posso dire che è andata un po’ con mano pesante ma non posso darle del tutto torto.
Lavoro come ingegnere da 12 anni e per lavorare ho fatto una bella gavetta so cosa sono i sacrifici e se uno non è disposto a farlo non arriverà da nessuna parte.
Mi dovevo sposare due giorni fa a Roma, ma non è successo in quanto ci siamo lasciati a gennaio perché abbiamo scoperto di volere cose diverse.
In tutto il matrimonio ci ha aiutato sia la wedding planner di riferimento della struttura che mia madre che in maniera meticolosa e super attenta ha provato a dispensare preziosi consigli alla wedding. Mia madre seguì a suo tempo presso un negozio di bomboniere un corso di formazione di 5 giornate e si è sempre data da fare nel campo, creando piccole composizioni, piccole bomboniere per parenti, decorando a mano confetti con la pistola dorata o argentata, creando torte dalle più svariate forme, tipologie e stando dietro a ogni evento familiare (organizzando anche la festa dei 50 anni dei miei nonni, con più di 100 persone, un successone nessuno si è lamentato) o il compleanno del marito di 50 anni, il mio compleanno di 18 anni o di mia sorella ora ne abbiamo rispettivamente 37 e 30, o la festa dei 70 anni di mio nonno.
Ha quindi elaborato una discreta esperienza nel campo ma ha sempre lavorato in un altro settore.
Adesso arrivata vicino l’eta del pensionamento voleva rimettersi in campo. anche un po’ per ingannare il tempo con qualcosa che davvero le piace fare.
Secondo lei c’è modo o conosce qualche struttura su Roma dove possa donare il suo entusiamo, la sua energia, la sua creatività magari anche prima seguendo corsi della medesima struttura se ne organizzano? Lei ha 60 anni ma con una grande voglia di fare e mettersi in gioco.
Mi scuso se le ho rubato del tempo ma cercando in rete mi sono imbattuto nel suo sito e l’ho trovato interessante.
Cordiali saluti
Daniele Consalvo
Claudia
Posted at 11:34h, 31 AgostoSì, ci sono andata pesante, ma meglio imparare a difendersi subito, no? 😉 Per le strutture su Roma non so aiutarti, mi spiace
Daniele Consalvo
Posted at 17:09h, 29 LuglioSalve sig.ra Claudia,
come ultima cosa le volevo dire che come regalo di compleanno di mia madre che è stato 3 giorni fa ho appena acquistato il suo video corso cosi le consiglierò di seguirlo.
Sicuramente lo troverà molto utile.
Cordiali saluti
Daniele Consalvo
Claudia
Posted at 11:33h, 31 AgostoGrazie Daniele, se tua madre desidera poi fare un corso più approfondito sono a disposizione 🙂