29 Apr Non chiamatelo matrimonio finto!
Matrimonio finto, questa definizione della cerimonia simbolica mi fa venire l’orticaria, quindi ho deciso di spiegarvi il motivo per cui non bisognerebbe mai parlare di matrimonio finto. Va bene, avete sempre sognato una cerimonia all’americana, ma vi siete trovati davanti ad un problema: il rito cattolico all’aperto non si può fare. Avete deciso di optare per un rito civile personalizzato (perché si sa, le cerimonie civili sono sempre brevi e impersonali e voi invece sognate un matrimonio romantico, emozionante e coinvolgente) e avete scoperto che anche qui le cose non sono così semplici, perché la location dei vostri sogni non ha l’autorizzazione del Comune.
Oppure è il vostro secondo matrimonio (e lo è per uno dei due) e sentite più che mai l’esigenza di fare le cose a modo vostro, di avere tutto quello che meritate e ancora di più: il posto che vi piace, il testo che parla di voi, lo scambio delle promesse come nei film e tutto quello che più vi rappresenta e vi ispira. Qualcuno vi ha detto allora, parlando sottovoce, quasi che si trattasse di un delitto, che si può fare un matrimonio finto… E lì sono iniziati i vostri dubbi. Bello sì, però… che diranno le persone se lo scoprono?
Matrimonio finto? Una definizione sbagliata
Mettiamo in chiaro subito una cosa, esistono due tipi di cerimonia “senza valore legale” e in nessuno dei due casi matrimonio finto è la corretta definizione:
-Cerimonia truffaldina
Significa che un attore vestito da prete celebra un rito in tutto e per tutto simile ad un matrimonio cattolico per far credere agli invitati che avete trovato il cavillo che ha convinto la Curia a darvi il permesso. Una variante di questa cerimonia è quella in cui l’attore (o attrice) si finge sindaco, indossa una finta fascia, vi fa firmare dei registri comunali finti e inganna in questo modo gli invitati. Questo tipo di cerimonia, che io trovo veramente squallido, è ai confini della legalità e anche se non fa un vero e proprio danno agli invitati è comunque una presa in giro bella e buona.
Volete un consiglio? Non. Fatelo. Mai.
-Cerimonia laica
Significa che una celebrante laica (o un celebrante laico) accompagna la coppia in una vera e propria cerimonia personalizzata, che è evidentemente e dichiaratamente diversa dal rito cattolico e dal rito civile, ma incentrata sui sentimenti degli sposi, sul loro amore e sulle loro promesse. La differenza la fanno la sincerità nei confronti degli invitati e la professionalità della celebrante, che non sta facendo finta di essere chi non è, ma sta veramente aiutando gli sposi ad unirsi in matrimonio davanti alla comunità dei loro amici e parenti. Qui di finto non c’è niente, si tratta di una cerimonia che ha lo stesso valore emotivo di un rito religioso, ma è dedicata a chi non si riconosce nei culti tradizionali.
E gli effetti civili? È presto detto, la parte burocratica avviene in separata sede, negli uffici del Comune dove si svolgerà in un secondo momento (spesso prima del rito) la parte burocratica del matrimonio civile. Ci sono quindi due cerimonie nuziali, così come avviene dei fedeli di tutte le religioni non riconosciute dallo Stato e come avveniva molti anni fa (prima del Concordato) anche per i matrimoni cattolici.
Penso che sia chiaro il mio punto di vista (se non lo fosse, contattatemi pure, sarò felice di darvi ulteriori spiegazioni), quindi concluderò dicendo che:
SE volete una cerimonia truffaldina vi prego di NON contattarmi. Non potrei accontentarvi perché ho scelto di rifiutare tutte le proposte relative a questo tipo di incarico.
SE invece volete una cerimonia laica, all’americana e personalizzata sono a vostra disposizione per la stesura del testo e per la celebrazione. Se non lo chiamerete matrimonio finto mi renderete ancora più felice (hai visto mai, magari ci scappa lo sconto! 😉 )
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A presto!
♥♥♥ Claudia
[la vostra amichevole wedding planner di quartiere]
Nella foto il matrimonio di Emanuele ed Enza, una fantastica coppia che ho avuto il piacere di sposare <3
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