11 Mar Il tavolo staff: pagare il pranzo agli operatori oppure no?
Lo so, direte che sono un po’ masochista per affrontare un argomento così controverso sul blog, ma sono tante le coppie di sposi che mi hanno chiesto un consiglio: pagare il pranzo agli operatori oppure no? Ho visto, e mi dispiace dirlo, molti comportamenti sbagliati da entrambe le parti. Scene veramente al limite della decenza in cui ci si dimentica sia dell’educazione che della professionalità. Il tavolo staff è il pomo della discordia in molti matrimoni e ho deciso di affrontare l’argomento una volta per tutte.
Il tavolo staff: visto dagli sposi
Per gli sposi il tavolo staff è un costo in più a volte ingente. Non tutte le sale ricevimenti hanno un menu a costo ridotto per gli operatori e capisco che gli sposi si debbano fare due conti. Tra musicisti, fotografi, wedding planner e fornitori vari il conto di un tavolo staff può essere molto salato.
La pretesa di alcuni operatori ad avere il pranzo pagato, con menu completo, vino, dolci ecc, sembra fatta per suscitare dubbi, primo tra tutti: “ma sei venuto per lavorare o per mangiare?”, seguito anche da: “ma chi fa il lavoro per cui ti pago mentre tu stai mangiando?”
Premesso che ogni lavoratore ha diritto ad una pausa e che, se si collabora con professionisti seri, queste preoccupazioni sono infondate (perchè il momento della pausa viene scelto con criterio e responsabilità), non me la sento di condannare le coppie per questi cattivi pensieri.
Gli sposi hanno molti timori ed è comprensibile: ho visto operatori spazzolare ogni ben di Dio, riempirsi le borse di cibo da portare a casa, bere assurde quantità di vino e portare anche coniugi, amici e parenti al matrimonio facendoli passare per “aiutanti” allo scopo di scroccare un pranzo gratis. Capisco anche i titolari dei ristoranti quando dicono alle coppie: “un menu a costo ridotto? state scherzando? ma se quelli mangiano e bevono più di tutti gli altri!”
Il tavolo staff: visto dagli operatori
Per gli operatori il tavolo staff è una cortesia molto gradita, anzi diciamo pure che quando non c’è non si può fare a meno di provare un certo senso di delusione. Spesso i matrimoni durano molte ore (qui al sud veramente MOLTE ore) ed è impensabile fare un lavoro così lungo e complesso a stomaco vuoto. Portarsi il pranzo da casa potrebbe essere una soluzione, ma è imbarazzante tirare fuori il portapranzo e la borraccia durante un ricevimento.
Ho visto sposi rifiutare persino un bicchiere d’acqua o una sedia per sedersi allo staff e operatori costretti a nascondersi in bagno per buttare giù un panino portato da casa senza farsi vedere e nel più breve tempo possibile, rinunciando comunque per quei cinque minuti al controllo della situazione e sperando che non si verifichi qualche emergenza, la foto perfetta da scattare, una sbavatura nell’organizzazione, un incidente alla consolle.
Anche gli operatori non hanno tutti i torti quando pretendono il pranzo, inoltre facendone parte vi posso assicurare che se lo staff si sente considerato e non trattato come uno schiavo lavora meglio e tutto il matrimonio riesce meglio, che poi è il motivo per cui gli sposi ci assumono.
E quindi? Che si fa con questo benedetto tavolo staff?
Se hanno ragione tutti e due come si risolve questa annosa questione? In modo molto semplice secondo me. Con la collaborazione di tutti.
1) Voi sposi dovreste scegliere con saggezza il vostro staff ed evitare come la peste quelli che vengono al matrimonio per mangiare. Se queste persone non verranno più chiamate prima o poi le situazioni incresciose cesseranno di esistere. Affidatevi ad una wedding planner che vi saprà consigliare i professionisti più seri, e se proprio volete fare da soli e vi imbattete malauguratamente in questi soggetti fate circolare i loro nomi sui forum di settore, raccontate le vostre esperienze negative e fate in modo che cambino atteggiamento o mestiere (lo so, sono dura, ma non si possono vedere fornitori ubriachi o che si portano dietro la famiglia!)
2) Noi operatori dobbiamo valutare in maniera coscienziosa la possibilità di richiedere il tavolo staff, dovrebbe essere dovuto solo a chi lavora per tutto il giorno. In altre parole, se l’incarico si conclude nel giro di poche ore si va a mangiare a casa. Un po’ di oggettività, su! Mettiamo in contratto la nostra richiesta, specificando di cosa abbiamo bisogno nello specifico, così gli sposi potranno valutare serenamente la nostra proposta.
Non solo, cerchiamo di considerare il tavolo staff come un posto per riposarsi un attimo e rifocillarsi quel tanto che basta per continuare il nostro lavoro nel modo migliore, usiamolo come quartier generale per coordinarci tra noi e lavorare facendo gioco di squadra, non per gozzovigliare. Il vino non serve, non serve mangiare tre primi e tre secondi (anzi, come si fa a lavorare con tutto quel cibo sullo stomaco???), ricordiamoci il motivo per cui siamo lì.
3) I ristoranti dovrebbero concordare con gli sposi dei menu alternativi. Non serve servire agli operatori tutto il banchetto, è sufficiente portare dei vassoi con quanto avanzato dal buffet degli antipasti o cucinare un buon piatto caldo, che siano pure spaghetti al pomodoro o l’equivalente del menu baby(il nostro fegato ringrazierà, se potremo evitare i cibi pesanti che di solito si servono ai ricevimenti).
Quello che non deve mancare è un posto per sedersi e l’acqua, se volete essere adorati aggiungete un buon caffè, che ci serve molto di più del vino. In questo modo il menu operatori sarà molto più economico, senza bisogno della wedding planner per contrattare e garantire sulla correttezza dei fornitori.
So che il mio post scatenerà una marea di polemiche, ma mi piacerebbe, nel bene e nel male, conoscere la vostra opinione in merito. Lasciatemi un messaggio nei commenti o mandatemi una mail.
A presto!
♥♥♥ Claudia
[la vostra amichevole wedding planner di quartiere]
Foto: Jo Photo
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